Scolastica

Fare “coscienza”

A scuola tutti i professori concorrono a creare negli alunni coscienza sociale, ognuno con le discipline che insegna.
La questione in sé è abbastanza semplice ma non di immediata comprensione: molti colleghi pensano che il professore di italiano insegni a parlare correttamente italiano, quello di geografia a guardare il paesaggio e a farlo rispettare e così via. Partendo da questo assunto però si creerebbero discipline “più sociali” e altre “meno sociali”. A che servirebbero la matematica e il latino? Atteso che per pagare un chilo di patate non serve il calcolo differenziale (una cosa difficilissima che non so cosa sia) e ormai non si parla più latino da secoli?
In realtà il compito del docente è di tipo morale e psicologico, e le discipline che insegna sono “quasi” un mero pretesto. Quale che sia la disciplina, il docente, nella sua quotidiana attività di verifica, osserva come si comporta il ragazzo in relazione ai compiti che gli vengono assegnati. L’alunno che studia le varie discipline è da premiare, l’alunno che copia il compito di latino o matematica è da correggere sul piano morale. Non è ignorante in latino o matematica, è poco dotato di coscienza civica! Il docente dovrà intervenire soprattutto a mostrare come la fatica per imparare una regola di matematica o di latino sia più premiante rispetto a copiare l’esercizio da un sito internet. Il docente dovrà mostrare come l’onestà sia un valore positivo e attraverso questo esercizio di onestà insegnare il latino, la matematica e tutte le altre discipline.
Il quotidiano lavoro di questo tipo aiuta l’alunno a maturare e a formarsi una solida struttutra psicologica dotata di senso morale.
Probabilmente per questo lavoro ci sono discipline più o meno “agevoli” (ma non ne sono sicuro). Io sono fortunato perché insegno latino! Insegnare cose fuori dal tempo mi permette di entrare nel tempo …e di questi tempi “faccio politica” tutti i giorni, sto trattando Giulio Cesare e mi soffermo prevalentemente sugli aspetti propagandistici delle opere cesariane. Non c’è niente di meglio di un’opera antica per trattare il contemporaneo. Costantemente passo dal passato al presente e viceversa, spinto anche dalla curiosità dei ragazzi, stupiti del fatto che Cesare fosse un argomento così “politicamente sensibile”. Sono contento del mio lavoro: sto mostrando la modernità dell’antico. E spero che i miei studenti guardino la scena politica odierna con occhi più critici.

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3 risposte a "Fare “coscienza”"

  1. eikas ha detto:

    Buona sera le faccio i complimenti per il suo blog, mi trova daccordo su tutto ciò che ha detto, credo che non è una cosa di tutti i professori cercare di insegnare qualcosa di più della materia che si insegna soprattutto al liceo.
    Io da studentessa universitaria del primo anno mi rendo conto ogni giorno di quanto la scuola abbia un ruolo importante nella crescita dei ragazzi.

    Un saluto

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